Foglio 11 Part. 12,31,32,33 Rosso 2011 Indicazione Geografica Protetta (IGP) – Fattoria Calcabrina – Montefalco (PG)

Abbiamo conosciuto per la prima volta la realtà della Fattoria Calcabrina ad un’edizione di diversi anni fa della fiera “La Terra Trema”, al centro sociale Leoncavallo di Milano. Allora si definivano dei produttori garagisti, perché realmente facevano il vino nel loro garage con una produzione di pochissime bottiglie. Ci colpi da subito la bontà del loro vino, qualcosa di magico e intrigante. Durante gli anni la fattoria è cresciuta ed ora oltre a produrre il vino (non più in garage) e olio, sono degli eccellenti produttori di formaggi e derivati del latte di capra. Fattoria Calcabrina nasce all’inizio degli anni 2000 per poi diventare biologica e biodinamica dal 2005 in poi, è una realtà a conduzione famigliare, padre e figlio, Angelo e Diego, sono il cuore, passione e mani di questa fattoria biodinamica che si trova in frazione Montepennino, località Campoletame a Montefalco in Umbria.

Abbiamo stappato il loro Foglio 11 Part. 12,31,32,33 Rosso 2011 Indicazione Geografica Protetta (IGP), di fatto un Sagrantino di Montefalco anche se non ne riporta la denominazione, se ricordiamo bene questo vino ora esce con la DOCG. Il vigneto è un piccolo appezzamento di proprietà di Sagrantino, circa 2 ettari a 400 metri di altezza, l’esposizione nord-est. L’allevamento è a cordone speronato, il terreno è in prevalenza composto da argilla e arenaria.  In vigna si seguono le linee guida della biodinamica di Rudolf Steiner, letame maturo in autunno e poi cornoletame, durante la fase vegetativa solo poco rame e zolfo quando necessario, cornosilice per favorire la maturazione dei grappoli. Tra i filari la vegetazione è in prevalenza trifoglio e loietto italico e il diserbo viene fatto manualmente o meccanicamente quando necessario. Non vengono utilizzati diserbanti chimici, prodotti sistemici o concimi sintetici. Le rese del vigneto sono sotto i 50 quintali per ettaro. La raccolta del 2011 è stata fatta la seconda metà di settembre manualmente in piccole casse. La fermentazione alcolica avviene in parte in tini di legno e in parte in acciaio con lieviti indigeni, dopo 30 giorni il mosto fiore viene svinato senza chiarifica e filtratura ed affina per circa 1 anno in botti di legno di rovere dove periodicamente viene praticato il batonage, prosegue poi l’affinamento per un altro anno in bottiglia. Ridotta la solforosa, 26 mg per litro, importante la gradazione alcolica di 16% dovuta ad un’annata particolarmente calda con uve cariche di zuccheri. Circa 4000 le bottiglie prodotte nel 2011. La bottiglia è particolare, di formato non standard, di vetro bianco, pensata per il riciclo per qualche altro utilizzo ed è per questo che veniva commercializzata dentro una scatola di cartone, per proteggerla dalla luce.

Il Foglio 11 – 2011 versato nel bicchiere ha ancora un bellissimo colore rubino intenso profondo, con riflessi mattone, fatto girare gli archetti sono ampi e lenti. Il naso è intenso, seducente, complesso si stratificano note fruttate, floreali, speziate. More, ciliegie mature, viola appassita, vaniglia e una nota balsamica. Il sorso è una gioia, riempie la bocca in modo godurioso, complessa la trama tannica con un’entrata rotonda e un finale leggermente astringente. L’acidità stupisce nonostante gli oltre 10 anni e il grado alcolico importante quasi sparisce. In bocca ritornano tutti sentori che si sentono al naso, in prevalenza le note di frutta matura, il retrogusto dopo il sorso è infinito. Il deposito sul lato della bottiglia ne denota tutta la non filtratura e chiarifica. Che dire? Un vero capolavoro di vino, ricordiamo ancora la prima volta che lo assaggiammo, lo definimmo non un vino ma una pozione ricostituente, qualcosa che dopo averla sorseggiata ti lascia in uno stato di idilliaco. Davvero complimenti a questa piccola realtà di Montefalco che anche senza i titoli normativi, fa onore in modo egregio a uno dei più grandi vini italiani.